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Ott 16


“Torino sarà la capitale europea nel 2015”. Questa è quanto ha annunciato oggi pomeriggio il Presidente di ACES Europe Gianfrancesco Lupattelli intervenendo insieme al Sindaco Piero Fassino e all’assessore allo Sport Stefano Gallo, alla conferenza stampa per l’annuncio ufficiale. “Domenica – aggiunge Lupattelli – al termine della nostra visita a Cracovia abbiamo deciso all’unanimità (9 su 9) che la vostra città merita a pieno il titolo”. Il 7 novembre davanti al Parlamento Europeo ci sarà l’investitura ufficiale di questa candidatura fortemente voluta dal Sindaco Fassino e dall’assessore Gallo, nonché da tutto il mondo sportivo torinese”.

“Non è passato nemmeno un anno – commenta l’assessore allo sport, Stefano Gallo – da quando abbiamo presentato ufficialmente la candidatura di Torino. Oggi abbiamo vinto la sfida e nel 2015 saremo la Capitale Europea dello Sport. Sono stati mesi molto intensi, durante i quali abbiamo lavorato alacremente per preparare il dossier di candidatura; per organizzare la visita della Commissione di valutazione e per trasmettere a tutti, da subito, l’entusiasmo che è indispensabile per poter vincere una sfida come questa. Ringrazio, dunque, ogni singolo dirigente, organizzatore, operatore volontario e naturalmente atleta per il supporto che ci hanno dato e, per averci creduto da subito”.

“Oggi – sottolinea il Sindaco Piero Fassino – è una bella giornata perché questa vittoria premia la tradizione dello sport torinese. La conquista di questo titolo non è solo locale, bensì è un riconoscimento nazionale”. Nel ringraziare i tanti campioni dello sport subalpino, il Sindaco ha voluto, ricordare un grande esponente dello sport torinese quale è stato Primo Nebiolo che fortemente volle le prime Universiadi”. “Madrid, Stoccolma, Rotterdam, Copenaghen, Varsavia e Dublino, solo per citarne alcune sono state le capitali che in Europa hanno già ottenuto questo titolo – ricorda il Sindaco. Torino é stata capitale d’Italia e questo riconoscimento ci conferisce l’orgoglio di quello che siamo e di quello che vogliamo continuare ad essere. Per questo da qui al 2015 metteremo in campo tutte le nostre migliori energie per dimostrare che Torino è e sarà una grande Capitale Europea dello Sport”.

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Feb 07


L’idea è partita da Torino circa un anno e mezzo fa, da Mohamed Aden Sheikh (scomparso nell’ottobre del 2010), medico somalo, Presidente dell’Associazione Soomaaliya Onlus ed ex consigliere comunale. Si tratta della progettazione e raccolta fondi per la costruzione dell’ospedale pediatrico di Hargeisa in Somalia, promossa dall’Associazione Soomaaliya Onlus. Con la posa del primo mattone, domenica 29 gennaio, si è dato il via alla realizzazione di un reparto – intitolato proprio a Mohamed Aden Sheikh – dell’ospedale nella zona nord della Somalia in Hargeisa, nel Somaliland regione più idonea per la stabilità politica e la sicurezza che offre.
Il progetto, voluto con grande determinazione da Felicita Torrielli Aden (che ha raccolto il testimone del marito dopo la sua scomparsa) è promosso da Soomaaliya Onlus con il sostegno della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi (500mila euro raccolti in poco tempo tra i lettori) e della Marco Berry Onlus Magic for Children che ha attivato una raccolta di fondi attraverso la vendita virtuale di ognuno dei 53.334 mattoni che comporranno l’ospedale. Al progetto si è affiancata anche l’Associazione NutriAid Onlus che finanzierà un ambulatorio per combattere la malnutrizione infantile.
“Penso che sia un obbligo dare questa possibilità alla Somalia – ha dichiarato, in conferenza, la iena Marco Berry –. Durante il mio viaggio nel paese ho scoperto la presenza di sale operatorie invivibili. Non ci porterei nemmeno la mia auto! – ha sottolineato –. Sono piene di pattume e vi accedono persino le capre”. La situazione nello stato del Corno d’Africa non è per nulla semplice. “Nelle sale operatorie, in totale 4, non ci sono nemmeno gli strumenti necessari per realizzare gli interventi – ha continuato – e oltre la metà dei pazienti che si stende sui lettini probabilmente muore”. Berry ha raccontato anche delle difficoltà finanziarie dei genitori che non riescono a far curare i propri piccoli (in pediatria il solo ingresso costa 3 dollari, mentre la paga mensile è di 40 $), ai quali scompaiono, per malattia, uno o due bambini sui 5 o 6 posseduti in media. “Il nostro progetto è una goccia nell’oceano – ha terminato – ma intende dare la speranza e il sorriso ai più piccini: un bambino che non ride è una perdita per tutti!”.
Il prossimo appuntamento per la raccolta fondi è il 19 febbraio a Bardonecchia. La Marco Berry Onlus Magic for Children realizzerà una “Staffetta del cuore”. Chi parteciperà potrà sfidare tre squadre delle Iene e, tutto il pubblico presente, con 10 euro, potrà acquistare il suo mattone certificato per partecipare alla realizzazione del nuovo nosocomio. Il costo totale dell’edificio sarà di 1milione e mezzo di euro. Cinquecentosedicimila euro per lo stabile senza arredi, attrezzature mediche e la parte energetica. A questi andranno aggiunte le spese di organizzazione in loco e le gestionali per due anni, utilizzate per rendere l’ospedale pubblico e gratuito.

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Gen 18



“Il fatto che un gruppo leader a livello mondiale come Lavazza abbia scelto di fare un investimento così importante a Torino è un primo segnale di fiducia nella nostra Città. Il secondo segnale importante è che l’investimento ricadrà in una zona tipica, con tutte le criticità di un quartiere con spazi urbani lasciati dal vuoto della manifattura che cambia pelle”.

Si è espresso così il Sindaco Sergio Chiamparino questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo headquarter di Lavazza, che nascerà nell’area delimitata dalle vie Bologna, Pisa, Ancona, largo Brescia e corso Palermo. Un progetto da 100milioni di euro che si integrerà perfettamente con il territorio, interpretando l’esistente in chiave contemporanea, e che Giuseppe Lavazza ha definito “uno sforzo di grande compartecipazione e passione”.

Il Gruppo Lavazza è nato a Torino 115 anni fa, da una piccola drogheria in via San Tommaso 10, e a piccoli passi è arrivato ad essere un’Azienda con 11 consociate dirette, presente in oltre 90 Paesi del mondo. È stato proprio Giuseppe Lavazza, vicepresidente del Gruppo, a presentare il progetto della nuova sede di Torino, la cui adozione è stata approvata ieri dal Consiglio Comunale. “La realizzazione della nuova sede costituisce un’importante e ulteriore conferma della volontà di radicamento e di crescita di Lavazza sul territorio. Contribuire alla valorizzazione di un’area così importante della città ci consente di poter esprimere la nostra gratitudine nei confronti di questi luoghi, a cui siamo legati con orgoglio sin dalle nostre origini. Inoltre, marcherà un’area che ci ha portato molta fortuna”.

In sala c’era anche Cino Zucchi, autore del progetto e affermato professionista, che nell’illustrare il plastico e i filmati ha regalato alla platea alcune suggestioni di grande impatto. Ha descritto l’operazione di recupero e riqualificazione dell’edificio ottocentesco della ex centrale dell’Enel di via Bologna, definita ‘la cattedrale’, che verrà destinata a servizi pubblici, e il carattere trasparente e orizzontale del tessuto dei nuovi volumi che si svilupperanno per ospitare, da qui al 2014, non meno di 500 persone.

[fonte: TorinoClick]

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