Sulla scia del successo delle lezioni Bobbio, Biennale Democrazia era nata nel 2009 frutto di un’idea fortunata di Pietro Marcenaro. Di edizione in edizione, la manifestazione si è consolidata fino all’evento di elevato profilo internazionale, che si aprirà il 10 aprile al Teatro Regio con un discorso ufficiale del presidente della Camera Laura Boldrini e il tributo di un ensemble di artisti, nel decennale della scomparsa, a Giorgio Gaber, il Signor G.
L’ambizione di BD è offrire conoscenza sull’evoluzione della società e sui modi di assecondarne lo sviluppo in misura equilibrata e democratica.
I cinque giorni della terza edizione (si conclude il 14 aprile) proseguiranno nella tradizione del laboratorio politico, assolto puntualmente a Torino – a partire dall’inizio del secolo scorso – alla vigilia di cambiamenti epocali, siano essi le trasformazioni economiche o le rigenerazioni politiche ed etiche.
“Il titolo scelto “Utopico. Possibile?”, è emblematico e sintetizza alla perfezione il respiro di speranza con cui ci si interroga sugli orizzonti ideali e sulle sfide che ci attendono in questo passaggio affannoso della modernità ” ha sottolineato questa mattina il sindaco Piero Fassino, presentando alla stampa il nutrito programma insieme ai curatori Gustavo Zagrebelsky e Angela La Rotella.
Ci attende una non-stop trasversale sugli scenari dischiusi dal progresso scientifico, sulla scommessa delle città intelligenti, sul futuro dell’impegno dei nuovi movimenti collettivi e delle legittime istanze legate al superamento della precarietà e al riconoscimento di nuovi diritti. Con una grande attenzione dedicata alle strategie dei popoli per superare le disuguaglianze: “In questo contesto il continente africano, con le sue contraddizioni e i suoi sforzi nella ricerca di una diversa idea di emancipazione e sviluppo, ci aiuterà a riflettere nel profondo, anche qui, sull’utopia possibile e necessaria per un pianeta migliore”.
A parlare di Africa giovedì 11 aprile saranno, sotto gli stucchi del Carignano, il primo ministro del Mozambico Alberto Vaquina, il vice presidente dell’Angola, Manuel Vincente, il portavoce del governo del Congo Brazzaville, Bienvenu Okiemy, Romano Prodi – nella funzione di inviato Onu per l’Africa e l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni (società che insieme a diversi altri sponsor sostiene finanziariamente BD).
Si rinnova così il percorso di appuntamenti dibattiti, approfondimenti, spettacoli cinematografici e teatrali (programma on line su www.biennaledemocrazia.it) che ha avuto crescente successo fino a toccare le 50mila presenze del 2011. Saranno decine i relatori che devolveranno il simbolico gettone di presenza per coprire i costi vivi dell’organizzazione delle giornate. Come sono a decine i volontari che si occuperanno della buona riuscita del programma.
E’ ancora Fassino a esprimere la sintesi della manifestazione: “Viviamo in tempi complessi, di transizione politica. Di fronte ai nuovi scenari economici e sociali imposti dalla globalizzazione, occorre pensare a forme nuove di rappresentanza politica. Quella a cui siamo abituati affonda nel contesto degli Stati nazionali del Novecento”.
Quella che attraversiamo è una fase particolarmente difficile anche per il nostro Paese, ma nella quale le nuove generazioni possono forse ritrovare la passione per la partecipazione alle scelte collettive e riappropriarsi di un rinnovato senso dell’impegno politico e civico. La funzione di Biennale Democrazia è ancora una volta, dunque, quella di suscitare meditazioni e seminare dubbi, rintracciare spiragli e offrire vie d’uscita possibili.
biennaledemocrazia.it