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Dic 06


Sono passati quattro anni esatti dalla notte che ha cambiato Torino. Il 6 dicembre 2007 le fiamme avvolgono in un abbraccio mortale sette operai delle acciaierie ThyssenKrupp di corso Regina Margherita 400: Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi.
Questa mattina a quattro anni di distanza dal tragico incendio, la città di Torino ha voluto ricordare la terribile tragedia con una commemorazione presso il cimitero Monumentale.
Alla presenza dei familiari delle vittime e delle autorità civili, religiose e militari, è stata deposta nel Giardino della Quiete, una corona sotto la lapide dedicata agli operi morti nella tragedia.
Dopo un momento di riflessione e preghiera, il vicesindaco Dealessandri, in rappresentanza della Città, ha sottolineato che “Ricordare i sette operai della ThyssenKrupp significa anche non dimenticarsi di chi è rimasto, e la grande partecipazione di questa mattina, manifesta la vicinanza di tutta la città”.
“La tragedia dei lavoratori della Thyssenkrupp resterà una pagina nera e drammatica nella storia del lavoro e il miglior modo per onorarne le vittime è battersi perché più nessuno debba morire lavorando” è l’augurio che il sindaco Piero Fassino ha espresso nella lettera, inviata per la ricorrenza, ai familiari.

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Dic 05


Lunedì 5 dicembre sono stati presentati, con la presenza di due mezzi in piazza Palazzo di Città, i nuovi 70 bus ecologici da 18 metri che entreranno progressivamente in servizio in città da oggi a febbraio. Si tratta di autobus con motore diesel di 7800 cc di cilindrata Citelis, prodotti da Irisbus Iveco e che hanno caratteristiche Eev, la motorizzazione più progredita sul mercato che garantisce standard più elevati dell’Euro 5 e che nel confronto con un bus Euro 0 abbatte del 99% le emissioni di particolato e di idrocarburi, del 98% quelle di monossido di carbonio e dell’89% quelle di ossidi di azoto. Questi veicoli sostituiranno altrettanti Euro 0 ancora in servizio abbassando a 11 anni l’età media del parco Gtt facendo risparmiare alla città in sei mesi l’immissione nell’ambiente di 2 tonnellate di particolato, 5,8 tonnellate di idrocarburi incombusti, 23 tonnellate di monossido di carbonio, 35 tonnellate di ossidi di azoto e 537 tonnellate di anidride carbonica.
I Citelis, che possono trasportare a seconda dell’allestimento 108 passeggeri (40 seduti) o 120 (30 seduti) sono dotati di impianto di climatizzazione e sistemi di videosorveglianza e sono attrezzati con una postazione per carrozzelle e la pedana per il raccordo con il marciapiede della fermata per le persone disabili: i pannelli esterni che indicano la linea sono di grandi dimensioni e le stesse indicazioni sono ripetute all’altezza del viso sulla fiancata, tra la porta anteriore e quella centrale, per favorire la lettura agli ipovedenti.
All’interno dei veicoli è stato installato un sistema di informazioni per i passeggeri con schermi lcd a colori, posizionati lungo tutta la lunghezza del bus per rendere facilmente leggibili le informazioni, e il messaggio che annuncia la fermata, oltre che essere visualizzato sugli schermi, è anche diffuso attraverso altoparlanti. I mezzi sono dotati di illuminazione interna tramite led e di una articolazione centrale trasparente per favorire l’illuminazione naturale con la luce del giorno.
L’entrata in servizio sarà accompagnata, come in altre occasioni, da una campagna di comunicazione che servirà anche a far conoscere le performance dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente dei bus, personalizzati all’esterno con messaggi che ne mettono in rilievo il confort e con un logo specifico, un fiore stilizzato che richiama nei colori e nella forma il tema dell’ecologia.
L’acquisto di questi 70 autobus, il cui costo è di 22 milioni di euro, è stato possibile grazie a un cofinanziamento tra la Regione Piemonte (13 milioni) e Gtt (9 milioni): sta per essere bandita una gara che consentirà nel prossimo anno di acquistarne altri 150, in questo caso “piccoli” (12 metri), che manderanno in pensione tutti i bus Euro 0 e una parte degli Euro 1.

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Ott 05


Inaugurati in via Cecchi 17 i nuovi spazi del Cecchi Point, l’Hub Multiculturale nato dalla collaborazione e dal contributo di Comune di Torino, Fondazione Vodafone Italia, Fondazione UMANA MENTE (Gruppo Allianz), Compagnia di San Paolo e con la gestione operativa dell’associazione Il Campanile ONLUS. Al progetto ha collaborato attivamente la Circoscrizione 7 facilitando le relazioni tra gli attori sociali del territorio coinvolti.
Il centro si pone l’obiettivo di rappresentare un crocevia di persone e di opportunità in cui dare vita a nuove esperienze e far emergere nuove idee attraverso l’offerta di un calendario di eventi culturali vasto e articolato e l’organizzazione di laboratori e corsi aperti a tutti. Il focus principale è l’incrocio tra contrasto del disagio e protagonismo giovanile, ma il Cecchi Point si offre anche come spazio di incontro e di fruizione di musica e spettacoli, dotato di un locale ristorante che sarà attivo da metà ottobre.

L’hub è il prodotto di un percorso di analisi e di ricerca sulle Periferie Italiane mosso dalle fondazioni UMANA MENTE e Vodafone Italia insieme all’Irs (Istituto di Ricerca Sociale di Milano). Il 5 maggio 2009 la Città di Torino e le Fondazioni Vodafone Italia e Umana Mente firmavano un protocollo d’intesa che istituiva anche appositi tavoli di indirizzo, controllo e governo progettuali (una “Cabina di Pilotaggio” e un “Tavolo operativo”) e individuava una governance del processo e progettuale condivisa tra i firmatari del protocollo. L’associazione Il Campanile è il referente organizzativo degli spazi di via Cecchi. Qui agiranno anche i settori dell’Amministrazione comunale, con propri progetti e in sostegno alle associazioni, e sarà garantito il raccordo con altri progetti esistenti nel quartiere.

“Si tratta di una grande opportunità di rilancio di un territorio, dove all’azione di governo della Città si affianca l’apporto strutturale e gestionale dato dall’associazionismo che su quel territorio gravita e che trova nell’Hub multiculturale una nuova dimensione d’azione – sostengono il vicesindaco Tom Dealessandri e l’assessore Ilda Curti -. Per la Città di Torino l’hub di via Cecchi è un polo culturale efficace e uno strumento per sperimentare nuove forme di partecipazione e di sostegno al disagio; Cecchi Point è un modello di gestione innovativo basato sull’autonomia di sviluppo, grazie all’apporto, economico e progettuale, delle fondazioni private”.
L’Hub è un incubatore di interventi che fa riferimento a tre filoni progettuali: Spazi Educativi: attività educative e volte alla prevenzione/contrasto al disagio e all’integrazione sociale di minori italiani e stranieri sul territorio, indirizzati dalle scuole o segnalati dai servizi recupero di minori in drop-out scolastico, laboratori innovativi, percorsi educativi individualizzati e centri diurni; Spazi del Protagonismo: proposte culturali, eventi, iniziative rivolte alla città e basate sulla promozione del protagonismo dei giovani e delle associazioni multi-culturali; Spazi Atelier: aperti all’associazionismo degli immigrati e alle organizzazioni socio-culturali in genere.

“Per la Fondazione Vodafone Italia è motivo di estrema soddisfazione essere qui per partecipare a un’altra importante fase del progetto Hub Culturale, afferma Antonio Bernardi presidente della Fondazione Vodafone Italia. L’impegno per le periferie urbane, aree disagiate presenti anche nelle principali metropoli del Paese, è un punto strategico della nostra Fondazione. In questo ambito abbiamo finanziato a livello nazionale 43 progetti, investendo 7,5 milioni di euro. Il progetto di Hub Culturale a Torino è uno dei più importanti sul territorio, per il circolo virtuoso che ha saputo attivare. Continueremo ad investire a Torino – continua Bernardi – un territorio dove abbiamo 15 progetti attivi”.
“Le collaborazioni con Fondazione Vodafone Italia e Compagnia di San Paolo, nate per la realizzazione dell’Hub Multiculturale – afferma Nicola Corti, segretario generale di Fondazione UMANA MENTE del Gruppo Allianz – si basano sull’esperienza acquisita sia come realtà erogative che come attenti osservatori delle dinamiche della progettazione in ambito sociale. In questo Progetto il ruolo delle Fondazioni, in sinergia con il Comune di Torino, è stato quello di ridare un Luogo da vivere al quartiere di Porta Palazzo e al contempo ha permesso lo sviluppo delle capacità operative degli enti del terzo settore presenti sul territorio, così da aiutarli ad aumentare la loro efficienza ed efficacia nelle sfide da affrontare: a testimonianza di questo la bella storia dell’associazione Il Campanile, capofila del Progetto, ne è la testimonianza concreta.”

“Con il sostegno al progetto dell’Hub multiculturale”- ha affermato Angelo Benessia, presidente della Compagnia di San Paolo – “la nostra fondazione contribuisce non solo a riqualificare e a restituire alla collettività un pezzo importante di città ma anche a rafforzare la capacità dei giovani di essere protagonisti in una società sempre più multiculturale”.
“La nascita di un centro polifunzionale come il Cecchi Point nel quartiere Aurora è un fatto moto positivo perché è posto al centro di un’area tra le più problematiche della città, con un tessuto sociale debole e bisognoso di rinforzi – spiega il presidente della Circoscrizione 7, Emanuele Durante -. La presenza di questa struttura d’eccellenza sosterrà un rilancio di tutta la zona alle spalle di Borgo Dora, grazie alle molte iniziative rivolte a tutti i cittadini e in particolare ai giovani, cui mancava un luogo d’incontro dove potersi esprimere in modo creativo e dove costruire progetti per il futuro”.

“Il completamento della ristrutturazione rappresenta per l’Associazione un motivo d’orgoglio, non solo per ciò che si è costruito, ma soprattutto per le persone che, con il proprio investimento ed energie, hanno fatto sì che questo potesse avvenire – ha sostenuto Davide Paglia, presidente associazione Il Campanile Onlus -. Il lavoro si concretizzerà attraverso l’ideazione e l’attivazione di proposte educative, formative e creative, contribuendo a favorire dinamiche interculturali, di integrazione e d’incontro, sostenendo e potenziando un luogo dove già ora si incontrano persone di età diverse, culture ed estrazioni sociali differenti”.

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