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Lug 15


Per presentare ‘Torino contemporanea’, la nuova guida di architettura edita da List/actar, i professionisti dell’Urban Center – che la guida l’hanno ideata – hanno pensato a un appuntamento misto: metà incontro istituzionale e metà diversivo culturale in un caldo venerdì sera di fine luglio, proprio di fronte a Palazzo civico, dove ci sono gli spazi che in autunno ospiteranno la nuova sede dell’Urban Center.
I lavori per adattare l’edificio alle nuove esigenze degli uffici e degli allestimenti non sono ancora partiti, ma l’iniziativa di venerdì, che si è svolta lì davanti, ha comunque il sapore di un battesimo. “Urban Center Metropolitano desidera conoscere meglio le caratteristiche del proprio pubblico, le opinioni dei cittadini e i giudizi sul lavoro svolto in questi sei anni” scrivono nel loro comunicato stampa. E per saperlo, venerdì sera hanno distribuito ai presenti una scheda con una serie di domande ‘esplorative’. Il programma è invitante anche per i non addetti ai lavori, (nel senso che l’iniziativa rientra fra gli appuntamenti della settimana del festival internazionale di architettura che si svolge in questi giorni a Torino).
La serata si è aperta alle 18, con la presentazione della guida, e con gli interventi dell’assessore Ilda Curti e di Carlo Olmo – che dell’Urban Center è il direttore – cui hanno partecipato a sorpresa anche i progettisti degli 11 edifici “imperdibili” segnalati nel volume. A seguire il lancio del concorso ‘ImmaginaTOrino Sguardi d’arte sulla trasformazione urbana’ per artisti e creativi videomakers, realizzato in collaborazione con Ylda e Paratissima, per produrre video che documentino la Torino in trasformazione, da esporre nella nuova sede. La serata si è conclusa con un aperitivo in piazza (cui hanno contribuito anche gli esercenti del quartiere), allietato dall’ensemble jazz Ivan Bert in Most Wired Quartet featuring Gianni Denitto.

Il sito dell’Urban Center

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Apr 28




Esatta e evocativa, come i calcoli che portavano il ’maestro’ a realizzare le sue alchimie architettoniche, la scelta del curatore Carlo Olmo di ambientare la mostra su Pier Luigi Nervi a Torino Esposizioni si rivela più opportuna che mai.
“Pier Luigi Nervi – architettura come sfida”, che inaugura fra poco (mentre scriviamo fervono ancora i lavori nel padiglione C) è la sezione torinese di un percorso articolato, partito da Bruxelles e approdato a Venezia e Roma – e dopo la tappa torinese sbarcherà in Cina e negli Usa. Del resto, gli studiosi che si sono dedicati ad approfondire l’opera del genio del cemento armato (“E’ il più bel materiale che l’umanità abbia mai inventato” soleva dire) si trovano alle prese di volta in volta con il Nervi progettista, ingegnere, architetto, ma anche costruttore e imprenditore, tanto da coniare l’espressione ‘sistema Nervi’. Un sistema che partiva dall’impresa di costruzioni (la Nervi&Bartoli, fondata insieme al cugino) e che attraverso la progettazione arrivava fino alla costruzione degli ultimi dettagli, segnando la Torino del dopoguerra, con la ricostruzione di edifici e servizi. Ma il sigillo di quel modo di progettare, organico e ardito allo stesso tempo, ha comunque fatto sì che le opere di Nervi, anche quando si trattava di un deposito per la rete del trasporto pubblico cittadino, diventassero delle icone.
E’ così che a Torino Esposizioni se ne celebra l’opera: con l’esposizione dei progetti più famosi (vale la pena visitarla anche soltanto per soffermarsi davanti ai disegni autografi); esplorando il suo rapporto con la committenza industriale e gli architetti del suo tempo (la sfida con Carlo Mollino, le lettere con Giò Ponti, che riuscì a fargli cambiare idea sul Palazzo del Lavoro); e prospettando rifunzionalizzazioni possibili per edifici-simbolo di un’epoca (esposti i progetti di studenti di architettura che reinventano ad esempio, proprio Torino Esposizioni).
Pier Luigi Nervi si considerava soprattutto un architetto: le lauree honoris causa che gli furono attribuite sono sempre state in architettura, e persino il Papa (Paolo VI, che lo chiamò a disegnare la pontificia Sala delle Udienze) si rivolse a lui apostrofandolo con il titolo di “architetto”.
Oltre alla mostra, gli organizzatori hanno previsto dei tour in esterno per visitare il deposito Gtt di via Manin e il Palazzo del Lavoro, forse l’opera nerviana più conosciuta dai torinesi, condotti da studiosi, che durante il tragitto svelano curiosità e aneddoti (pochi sanno che il Palazzo del Lavoro fu l’esito di un concorso, cui partecipò anche Carlo Mollino, ma che fu vinto da Nervi che riuscì a realizzarlo in 17 mesi).
La mostra aprirà al pubblico il 29 aprile, con orario continuato dal lunedì alla domenica (chiuso il martedì) e prolungamento serale dell’orario, fino alle 21, il venerdì.
I tour guidati si svolgeranno di sabato: il 7 e 21 maggio, il 4 e il 18 giugno e il 16 luglio.
Per informazioni: www.pierluiginervi.org, tel. 348.7150322

[fonte: TorinoClick]

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Ott 13



La trasformazione che Torino ha vissuto negli ultimi due decenni è stata caratterizzata da fattori, proporzioni e valori di grande rilievo. Inizia ora una nuova fase, che interessa in particolare quella parte di città sino a oggi rimasta in attesa di una riqualificazione generale e destinata a vivere un rovesciamento del proprio ruolo: il quadrante nord dell’area urbana, nel quale si collocano i quartieri Barriera di Milano, Regio Parco, Rebaudengo, Madonna di Campagna.

Le iniziative di “BARRIERA C’ENTRO. Il futuro di Torino si sposta a nord” hanno l’obiettivo di far comprendere la portata di questa trasformazione e descrivere le componenti nelle quali si articola.

Il primo passo è la mostra allestita dal 13 ottobre al 7 novembre in piazza San Carlo, ideata e curata da Urban Center Metropolitano per la Città di Torino.

20 strutture espositive, 4 totem e 4 schermi video per iniziare a raccontare:

  • il maggiore progetto urbano per Torino, con la trasformazione di oltre un milione di metri quadri di aree dismesse che diventeranno nuovi edifici e spazi verdi attraverso la “Variante 200” al Piano regolatore;
  • il tracciato della linea 2 della Metropolitana, infrastruttura strettamente connessa alla metamorfosi urbanistica e all’intero sistema della mobilità pubblica e privata;
  • le imminenti azioni di rigenerazione fisica, economica e sociale grazie al programma integrato “URBAN Barriera di Milano”, finanziato dalla Città di Torino, dalla Regione Piemonte, dal Governo Italiano e dall’Unione Europea;
  • gli esiti del concorso internazionale di idee “La Metamorfosi” che ha coinvolto oltre 80 gruppi di architetti venuti a immaginare un futuro possibile per Barriera di Milano e Regio Parco, con tutti i progetti vincitori, menzionati e partecipanti per i tre ambiti di Spina 4, Sempione-Gottardo e Scalo Vanchiglia; – la proposta progettuale scelta per il nuovo centro direzionale LAVAZZA per l’area ex Enel di via Bologna;
  • le linee guida del progetto “GIARDINIERI DI BARRIERA”,che intende promuovere lo sviluppo di orti e spazi verdi condivisi attraverso il coinvolgimento degli abitanti.

Mappe e testi: Urban Center Metropolitano; Fotografie aeree: Michele D´Ottavio; Design: Kalimera; Allestimento: Squillari Arti Grafiche

All’inaugurazione della mostra sono intervenuti Mario Viano, assessore all’Urbanistica, all’Edilizia privata e al Patrimonio, Città di Torino e Carlo Olmo, direttore Urban Center Metropolitano.

Alberto Birindelli di PROAP Estudos e Projectos de Arquitectura Paisagista, e Marco Pietrolucci di Pietrolucci Studio Associato hanno illustrato i progetti i vincitori del concorso.

Visibile durante l’inaugurazione l’installazione dei ‘Giardineri di Barriera’, un progetto per promuovere lo sviluppo di orti urbani e spazi verdi condivisi sul modello di altre grandi città europee.

Piazza San Carlo: 13 ottobre – 7 novembre 2010
Piazza Abba: 11 novembre – 12 dicembre 2010

On-line il nuovo sito dedicato alla trasformazione dell’area nord:www.barrieracentro.it

[fonte: www.professionearchitetto.it]

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