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Mar 27


Cominciata alle 23.45 del 20 marzo scorso, la primavera ci ha messo un po’ di più ad arrivare in città: dopo qualche giorno di pioggia che sembrava aver riportato Torino direttamente in autunno, ecco che da oggi il cielo inizia a volgere al bello e ad illuminare le già molte piante e alberi che stavano iniziando a sbocciare.
Ecco alcuni scatti della primavera in città.

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Lug 07


A far paura non ci pensano proprio: se ne stanno quasi al confine della città, nell’aiuola tra corso Regina e corso Lecce, a ricordare malinconicamente un tempo ormai passato. Da qualche giorno due grandi spaventapasseri, sistemati vicino ad alcuni rotoli di paglia, fieno e piante di girasoli, osservano il grande traffico che scorre senza sosta lungo una delle principali arterie cittadine. L ’ambientazione di impronta rurale, una delle più indovinate tra quelle scelte per la consueta sistemazione estiva delle aree verdi dai tecnici e i giardinieri del Settore Verde Gestione della Città , colpisce piacevolmente e affascina chi, anche di fretta, attraversa quella parte di città.
Ma in queste settimane tutta Torino è tornata a colorarsi con i suoi 4mila e 500 metri quadrati di aiuole, inserite in parchi, giardini e rotatorie stradali allestite con oltre 70mila piante di fioritura estiva.
Meritano una menzione particolare – oltre all’aiuola di corso Regina Margherita – gli allestimenti realizzati sul lato sud di piazza Castello, in prossimità dell’ingresso al “Giardino Medievale” di Palazzo Madama;le aiuole di corso Galileo Ferraris, all’angolo con via Cernaia, e l’allestimento di impronta classica del parterre della Villa della Tesoriera.
Le piante utilizzate per la sistemazione estiva delle aiuole sono state interamente coltivate dai giardinieri delle serre dell’Istituto Bonafous di proprietà della Città; rimarranno in aiuola fino al sopraggiungere dell’autunno.

Per maggiori informazioni si può consultare la pagina del Verde pubblico della Città

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Apr 22

Le prestigiose collezioni, le serre ed i laboratori scientifici
Quasi immutato nel tempo l’Orto Botanico si apre prospetticamente scandito dalla geometria delle aiuole convergenti sulle tre vasche, sulle sponde del Po e sulla sovrastante collina torinese.

La nascita…
La fondazione dell’Orto Botanico risale al 1729 con il Decreto emanato da Vittorio Amedeo II nel quale elevava l’insegnamento di materie botaniche già presente in Torino dal 1560, a dignità di cattedra destinata all’insegnamento della Botanica nell’Università torinese.
Fin dagli inizi nell’Orto Botanico furono coltivate piante medicinali la cui utilizzazione era finalizzata alla presentazione dei vegetali per il corso di Materia Medica. In seguito il giardino ospitò oltre alle piante spontanee raccolte in Piemonte, anche specie coltivate ottenute in scambio con analoghe Istituzioni di tutta Europa. Dalle prime 1.200 entità botaniche coltivate nell’Orto intorno alla seconda metà del’700, si passò alla fine dell’800, a circa 12.000.
Dopo il 1870 venne costruito l’attuale edificio che, dopo ripetuti ampliamenti, ospita Laboratori ed Aule.
Nel 1894 nacque l’arboreto e l’Orto raggiunse un’estensione di 30.000 mq.

Le serre…
Già all’origine le serre erano ampiamente sviluppate permettendo l’acclimatizzazione di specie esotiche e la coltura di piante di ogni provenienza. Ancor oggi esistono 4 serre di cui una totalmente dedicata a piante grasse sudamericane ed africane, e un’altra (del Consiglio Nazionale delle Ricerche) accoglie piante con micorrize (simbiosi tra funghi e radici) controllate.

Le collezioni: erbari, iconografie…
Dal settecento Torino è una delle principali sedi della Botanica Italiana; la documentazione scientifica delle sue prestigiose collezioni è di interesse essenziale: sono infatti conservati gli Erbari allestiti da Carlo Allioni (1728-1804), Ludovico Bellardi (1741-1826) e Giovan Battista Balbis (1765-1831) che dagli originali 40.000 esemplari raggiungono oggi la consistenza di ben 700.000, attualmente conservati nell’Erbario Torinese (il secondo d’Italia dopo quello di Firenze).
La storia delle piante studiate nell’Orto si ritrova non solo nelle opere pubblicate da questi botanici torinesi ma anche nei 65 volumi dell’Iconographia Taurinensis (in totale comprendono 7640 tavole acquarello da 4 Pittori che operarono dal 1752 al 1868).

Dall’Orto ai Laboratori scientifici…
A partire dalla seconda metà dell’800 si sviluppò a Torino la ricerca sperimantale nel campo della Biologia delle piante e prese origine una tradizione di microscopia strettamente legata alle scuole biologiche tedesche. L’Orto Botanico divenne Istituto ed Orto Botanico, nel 1983 fu trasformato in Dipartimento di Biologia Vegetale.
Dal ceppo originario si sono anche sviluppate istituzioni separate che lavorano in stretta collaborazione (Centro di Studio sulla Micologia del Terreno del Consiglio Nazionale Ricerche, fondato nel 1951 e Centro di Microscopia Elettronica dell’Università di Torino, fondato nel 1961). Più recentemente alcuni Laboratori della Sezione Botanica Speciale e di Fisiologia Biochimica del Dipartimento di Morfologia e Fisiologia Veterinaria hanno qui trovato la loro sede. Oggi le ricerche sperimantali riguardano campi che vanno dalla produzione in vitro di piante agrarie e forestali, alle colture cellulari, dalla biologia cellulare di funghi e micorrize alla fisiologia delle piante officinali (tra cui le famose mente piemontesi).
Parallelamente sono sviluppate ricerche di micologia sistematica, ecologica e medica; di sistematica, ecologia e fitogeografia delle piante del Piemonte e della Val d’Aosta; di ecologia dei licheni e di palinologia (studio dei pollini).
Come curiosità possiamo ricordare che da questi laboratori provengono i calendari pollinici (elenchi delle specie di pollini nell’atmosfera torinese come riferimento per la prevenzione delle allergie, non di rado pubblicati sul quotidiano La Stampa) e di dati sui danni micologici delle opere d’arte.
Supporto indispensabile a tutte queste attività è la Biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi con 700 testate periodiche, comprendente, tra l’altro, un’importante collezione storica e la più importante collezione italiana di riviste e testi attuali di Biologia e Biotecnologia dei Funghi esistente in Italia.
Si può quindi dire che tutte le competenze di Biologia vegetale, dalla Storia della Botanica alle Biotecnologie, siano oggi rappresentate nei Laboratori dell’attuale Orto Botanico di Torino, che continua la sua antica tradizione di rilevanza internazionale.

Orto Botanico, viale Mattioli 25. Parco del Valentino

Per informazioni sugli orari e le modalità di visita consultare il sito web.

[fonte: Torino Turistica]

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