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Apr 12


È stata presentata questa mattina, al cimitero Monumentale, l’iniziativa “Spoon River in riva al Po”, promossa da Afc Torino Spa e Città di Torino insieme agli studenti della seconda D del Liceo Artistico Cottini. Un progetto di scrittura creativa curato dallo scrittore Giuseppe Culicchia, sulla memoria collettiva racchiusa nel cimitero di Torino.
La visita guidata di stamane ad alcune sepolture, ha permesso ai ragazzi, accompagnati dagli insegnanti, da Culicchia e dall’assessore Giusta, di ripercorre la vita di alcuni celebri personaggi torinesi. Tra questi Erminio Macario, Francesco Tamagno, Isa Bluette, Fred Buscaglione, Edmondo De Amicis, Silvio Pellico, Bernardino Drovetti e Giuseppe Pongilione.

“Grazie all’assessore Marco Giusta – dichiara Giuseppe Culicchia – per aver accolto con piacere questa iniziativa che intende ripercorrere le orme dell’Antologia di Spoon River, dove Edgar Lee Masters raccontava la storia di un piccolo paese attraverso le tombe del suo cimitero, descrivendo le storie di vita ordinaria di tutte le persone che lo avevano abitato lasciando un segno”.

“L’idea – prosegue Culicchia – è quella di raccontare il cimitero Monumentale, un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo di riflessione e memoria dove si possono incontrare le tombe di sconosciuti ma anche di personaggi illustri, troppo spesso da noidimenticati”.

Il legame tra Torino e Spoon River passa attraverso la vita di Fernanda Pivano, esperta di letteratura americana, allieva di Cesare Pavese nella nostra città e, da giovanissima, traduttrice del’Antologia, in seguito amica e confidente di Jack Kerouac e dei più rappresentativi esponenti della beat generation. In Italia il libro ebbe enorme successo, anche grazie alla sua traduzione in forma canzone operata da Fabrizio de Andrè negli anni Settanta (“Non al denaro, non all’amore né al cielo”).

I sedici studenti del liceo che hanno aderito al progetto parteciperanno, nel mese di maggio, a tre incontri di due ore ciascuno con lo scrittore Culicchia. Durante il seminario i ragazzi, dopo aver letto l’Antologia di Spoon River e aver appreso le tecniche di scrittura creativa, saranno chiamati a sviluppare dei testi. Gli elaborati prodotti saranno presentati a giugno, al Sacrario della Resistenza del Monumentale, in un evento dedicato alla settimana dei cimiteri storici d’ Europa, e verranno accompagnati dalla colonna sonora del musicista Giorgio Li Calzi.

“Questo progetto permetterà di riscoprire la sedimentazione della storia della comunità cittadina – dichiara Marco Giusta –consentendo di attivare nuovamente il forte legame tra la Città e il suo cimitero, che unisce anche la letteratura e la storia torinese, promuovendo inoltre un’interessante riflessione sulla morte”.

[Fonte: TorinoClick]

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Mag 25


Lo dicevano Pulici, Claudio Sala, Renato Zaccarelli. Lo dicevano ieri e questa mattina le persone nei bar di via Filadelfia, gli anziani che ancora videro le imprese del Grande Torino, lo dicevano i tifosi in coda per l’inaugurazione del nuovo stadio Filadelfia. La frase ricorrente, intrisa di emozioni, ricordi e speranze, è “siamo tornati a casa”.
Vent’anni sono trascorsi dalla demolizione, quasi trenta dall’ultimo allenamento che il Torino svolse nello stadio che fu di Valentino Mazzola e dove si costruirono le premesse per la vittoria dell’ultimo campionato della squadra granata, nel 1976.
Oggi, dopo la presentazione in anteprima ad autorità, personalità e giornalisti che si è tenuta ieri, l’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro da parte della sindaca Chiara Appendino e del presidente del Torino FC dell’impianto realizzato grazie alla volontà della Fondazione Stadio Filadelfia.
Il sodalizio, costituito da Comune di Torino, Regione Piemonte, Torino F.C. e sette associazioni di tifosi, dal 2006 ha lavorato con l’obiettivo di ridare vita ad un patrimonio di storia e di cultura sportiva, comune non solo ad una città ma ad un intero Paese.
A 18 mesi dalla posa della prima pietra, nell’ottobre 2015, hanno visto la luce due campi di allenamento (il principale può contare su spalti per 4000 spettatori) e il Piazzale della memoria dove si ergono i pennoni dedicati agli Invincibili e ad altri momenti gloriosi della storia del Torino.
E in tema di memoria, fede e passione, il ricordo di tutti è andato a don Aldo Rabino, storico cappellano del Torino, nonché cittadino onorario del capoluogo piemontese, scomparso nell’agosto del 2015.
A lui, uno dei più assidui sostenitori della ricostruzione del Filadelfia, è stata dedicata una targa.
L’intero complesso sportivo ha potuto contare su una disponibilità finanziaria di 8 milioni di euro assicurata da Comune, Regione e Fondazione Mamma Cairo.
La raccolta fondi tra i tifosi, promossa dalla Fondazione Filadelfia per il completamento del terzo lotto destinato ad ospitare il museo della “Memoria Granata” ha intanto raggiunto 800 mila euro. Quando sarà ultimato quest’ultimo tassello, la casa granata si potrà dire ultimata, con la restituzione, a tutta la città di un patrimonio di storia che va oltre i titoli sportivi.

[Fonte:CittAgorà]

Le immagini della posa della prima pietra del nuovo stadio Filadelfia (17 ottobre 2015)

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