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Dic 05


Le biciclette del bike sharing free floating, una volta utilizzate, non potranno essere parcheggiate senza regole. Le due ruote dovranno essere lasciate, ordinate in aree dedicate oppure, se al di fuori di esse, non essere d’intralcio ai pedoni e, più in generale a chi si muove in città, così come stabiliscono le norme del Codice della Strada.

La Giunta Comunale, con una delibera approvata questa mattina, su proposta di Maria Lapietra, assessora alla viabilità e ai trasporti, ha stabilito le linee di indirizzo alle quali il Comune dovrà attenersi nella stesura dell’avviso pubblico per individuare gli operatori che nei prossimi 12 mesi gestiranno a titolo sperimentale il servizio free floating di biciclette condivise.

Le aziende selezionate faranno parte, insieme con i rappresentanti della Città, di un Tavolo tecnico che monitorerà e analizzerà il servizio, valutando le azioni idonee al suo miglioramento e, nel caso, al superamento di eventuali criticità.

È inoltre previsto che i gestori del free floating – che potranno mettere in circolazione ciascuno fino a un massimo di 5mila biciclette –  realizzino investimenti per un valore parametrato a 20 euro per ciascun mezzo della propria flotta. Si tratta della fornitura e la posa di archi portabici, di campagne di comunicazione o di piccoli lavori sulle piste ciclabili.

“La crescita degli spostamenti con mezzi ecosostenibili, a piedi e con il trasporto pubblico è un’opportunità importante per ridurre il traffico e lo smog: andare in bicicletta fa bene all’ambiente e alla salute –  ha commentato l’assessora ai Trasporti e alla Viabilità Maria Lapietra –. “La sperimentazione sul free floating ci offrirà la possibilità di studiare flussi e itinerari dei ciclisti, dati utili anche per miglioramento della sicurezza e nell’implementazione di percorsi dedicati”.

[Fonte: TorinoClick]

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Nov 23


Con l’inaugurazione del nuovo parcheggio interrato – tra corso Matteotti e via De Sonnaz – si chiude l’intervento di riqualificazione di corso Galileo Ferraris,  iniziato negli anni scorsi.

Da oggi è possibile accedere – 1 euro e 50 centesimi la tariffa oraria prevista – ai 290 posti dei quattro piani interrati, dove sono stati inoltre realizzati anche 15 box privati.

In superficie un lungo viale centrale in pietra e una serie di aiuole, con ai lati le piste ciclabili, hanno preso il posto degli spazi una volta occupati dalle automobili in sosta.

Gli incroci con le vie Revel, Valfrè/Bertolotti e Promis/Meucci sono stati rialzati per garantire ai pedoni l’attraversamento del corso in sicurezza, rallentare il passaggio dei veicoli ed eliminare le barriere architettoniche.
Tutti i nuovi tratti pedonali sono adeguati non solo al transito dei disabili motori, ma anche di quelli visivi, grazie all’installazione di percorsi tattili loges.

Inizialmente il progetto prevedeva la realizzazione di un viale centrale pedonale continuo da corso Matteotti a via Cernaia e una autorimessa da 496 posti. Dopo i rinvenimenti archeologici legati alla Cittadella di Torino, le esigenze della loro conservazione hanno richiesto un ridimensionamento del parcheggio sotterraneo.

Conseguentemente è stata necessaria una modifica al progetto che garantisse l’equilibrio economico dell’operazione.

I posteggi sono stati recuperati in superficie nel tratto tra via Meucci e via Bertolotti con la realizzazione di un parcheggio a barriera, in funzione dallo scorso mese di aprile.

Nel contempo, per mantenere la stessa quantità di aree verdi attrezzate previste nel progetto originario, si è provveduto anche alla riqualificazione di via Meucci attraverso la creazione di un percorso pedonale alberato nella parte centrale della strada, analogo a quello esistente in via Bertolotti – e con le stesse caratteristiche tipologiche (materiali, illuminazione pubblica, ecc.) di corso Galileo Ferraris.

L’intervento ha riguardato altresì l’area giochi di via Bertolotti, dove sono stati realizzati due nuovi attraversamenti pedonali e sono in corso  i lavori per la messa a norma la recinzione e la sostituzione di uno dei tre scivoli con una giostrina.

Al fine di salvaguardare i rinvenimenti archeologici e renderli visitabili, è stato realizzato un ampio vano sotterraneo adiacente al parcheggio, dotato di un accesso autonomo, all’interno del quale sono conservati i resti del fronte del Rivellino degli invalidi rivolto verso la Cittadella, dell’annessa polveriera delle mine, un breve segmento delle mura del primo ampliamento seicentesco della città, le rampe curvilinee di accesso al terrapieno e la galleria di collegamento con la polveriera e la cittadella.

Il sito è attrezzato con una serie di pannelli illustrativi della Cittadella di Torino e dei suoi elementi costruttivi. All’interno del parcheggio sono invece conservate porzioni del muro del rivellino rivolto verso l’esterno della cittadella ed in corrispondenza della rampa di accesso uno spazio espositivo posto al primo piano interrato, anch’esso attrezzato con pannelli riportanti la documentazione storica – fotografica della Cittadella e del sistema delle gallerie di contromina.

Il costo complessivo dell’opera è di circa 14 milioni e 800mila euro finanziati per 3 milioni di euro dalla Regione e per i restanti 11 milioni e 800mila euro dalla società “parcheggio Galileo Ferraris”, concessionaria del parking interrato e dell’area di sosta tra le vie Meucci e Bertolotti.   

“La riqualificazione di corso Galileo Ferraris, nel tratto più vicino al centro cittadino, rappresenta il primo tassello di un più ampio progetto finalizzato all’abbellimento degli spazi pubblici urbani e alla loro più ampia fruizione da parte dei cittadini – commenta l’assessora alla Viabilità, Maria Lapietra -. Gli interventi – spiega  Lapietra –  proseguiranno lungo l’asse di corso Siccardi, fino a piazza Arbarello, e contribuiranno a valorizzare un contesto ambientale e architettonico di valore storico, nel cuore di Torino. L’obiettivo – sottolinea l’Assessora – è quello di determinare un collegamento tra la passeggiata pedonale e il percorso ciclabile lungo corso Galileo Ferraris con l’asse ciclopedonale di via Garibaldi”.

 

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Set 18


Sono stati presentati in piazza Castello, in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, i nuovi autobus elettrici che costituiranno la prima flotta di bus 12 metri in Italia, senza propulsione a scoppio. I veicoli entreranno in servizio a partire dalle prossime settimane oltre che nella città della Mole anche a Novara.
L’iter per l’acquisto era iniziato nel 2014 grazie a risorse messe a disposizione del Ministero dell’Ambiente per il miglioramento della qualità dell’aria all’acquisto di autobus a trazione elettrica. GTT è stata individuata come stazione appaltante per l’acquisto di autobus per tutti i committenti regionali (Aziende di trasporto ed Enti). Al termine della gara è stata aggiudicata una fornitura di 19 autobus.
Inoltre la Città di Torino ha aderito al protocollo d’Intesa per migliorare la qualità dell’aria emanato dal Ministero dell’Ambiente nel dicembre 2015 per lo sviluppo di un ulteriore progetto relativo a 4 autobus elettrici acquistati da GTT.
Il finanziamento complessivo è di circa 15 milioni di euro di cui 13 milioni e mezzo gestiti dalla Regione Piemonte e 1 milione e mezzo gestito dalla Città di Torino. I 23 autobus sono costati circa 8 milioni e mezzo di euro. La cifra restante è a disposizione per l’aggiudicazione di altri lotti relativi a bus elettrici più piccoli e esattamente da 6,5 e 9 metri. Con questi due nuovi lotti, che sono in via di aggiudicazione, sarà acquistata un’altra ventina di autobus.
I bus elettrici sono stati prodotti dall’azienda cinese BYD nello stabilimento di Shenzhen. Venti sono destinati a GTT Torino e 3 a SUN Novara. Si tratta di veicoli con grande autonomia per cui il sistema non prevede l’installazione di impianti di ricarica rapida in linea. Sono invece stati realizzati 2 impianti di ricarica presso i depositi GTT Gerbido e Tortona. Al Gerbido, tra l’altro, parte dell’energia è ricavata da un impianto fotovoltaico installato da GTT. I veicoli hanno un’autonomia di 310 chilometri e un consumo di 104 kWh ogni 100 chilometri. Possono trasportare 77 passeggeri di cui 21 seduti e una carrozzella.
Gli autobus sono molto silenziosi e al di sotto della soglia di rumore tipico degli ambienti urbani. Per questo motivo sono dotati di avvisatore acustico per segnalare la presenza del veicolo a pedoni e ciclisti.
La livrea degli autobus è stata realizzata dagli allievi della Scuola di Pittura dell’Accademia Albertina di Belle Arti, che, coordinati dal docente Giuseppe Leonardi, hanno lavorato in sinergia con la Regione predisponendo una linea grafica e creativa che ben rispecchia lo spirito dell’iniziativa.
Dal mese di ottobre entreranno in servizio a Torino sulle linee 6 e 19. La nuova linea 6 andrà a sostituire l’attuale linea 6 (tram) per migliorare l’accessibilità al campus universitario Einaudi e avrà i capolinea in piazza Hermada e a Porta Nuova. La linea 19, attualmente gestita con bus tradizionali, prolungherà il percorso da piazza della Repubblica per via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca per arrivare al capolinea di piazza Solferino (ritorno via Pietro Micca, via XX Settembre, corso XI Febbraio). Successivamente i nuovi bus saranno utilizzati anche sulle linee suburbane che fanno servizio a Settimo, Collegno, Pianezza, Venaria, Moncalieri e Nichelino.

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