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Mar 15


In contemporanea con l’inaugurazione delle mostre “Strangers: Tra Informale e Pop dalle collezioni GAM” e “Giuseppe Mazzola e l’eleganza neoclassica”, a tre mesi dalla scomparsa, i laboratori didattici della GAM sono stati intitolati a Giovanna Cattaneo Incisa, già Presidente dell’Istituzione GAM dal 1997 al 2002 e Presidente della Fondazione Torino Musei dal 2003.

STRANGERS: Tra Informale e Pop dalle collezioni GAM, a cura di Riccardo Passoni
Exhibition Area

La volontà della GAM di Torino di valorizzare le proprie collezioni, concretizzata negli ultimi due anni con l’esposizione del patrimonio secondo un ordine tematico a rotazione, prosegue idealmente con la mostra temporanea dal titolo Strangers, ordinata da Riccardo Passoni negli spazi dell’Exhibition Area del primo piano del museo. Oltre ad offrire ai visitatori l’opportunità di scoprire un importante segmento per lo più sconosciuto della ricca collezione del museo, la rassegna permette di approfondire la storia della politica di acquisizioni, in questo caso di arte “straniera”, che negli anni ha permesso di annoverare la GAM tra i primi musei d’arte moderna e contemporanea in Italia e tra i più conosciuti in Europa.
Il museo, che mantenne una natura fortemente radicata al territorio almeno fino agli anni Venti del Novecento, solo nel secondo dopoguerra si aprì ad una visione internazionale, grazie all’intensificarsi di una campagna di acquisizioni rivolta non solo all’arte nazionale. È proprio da questo periodo che parte l’analisi per la scelta delle 60 opere in mostra.

Tra il 1951 e il 1961 vengono organizzate a Torino 7 mostre dal titolo Pittori d’Oggi. Francia Italia, e da queste rassegne confluiscono in collezione importanti lavori di artisti internazionali. Con la fine della guerra riprende inoltre la consuetudine di acquisire opere alle Biennali di Venezia, e da importanti gallerie e collezionisti privati, che in quegli stessi anni si inseriscono in un tessuto culturale in continuo fermento. Il primo acquisto davvero ardito del museo alla Biennale risale al 1954: Scultura di silenzio “Corneille” di Hans Arp del 1942.

Le altre sezioni presentano i linguaggi artistici internazionali che dalla metà degli anni Cinquanta e fino agli anni Settanta hanno caratterizzato le annessioni alla GAM: la consistente presenza Informale (con opere di André Masson, Wols, Roger Bissiere, Hans Hartung e Pierre Soulages), le ricerche ottico-geometriche di Beverly Pepper fino al nucleo di arte Pop americana, giunto in museo grazie ai notevoli acquisti degli anni Sessanta che comprende il capolavoro di Andy Warhol Orange Car Crash del 1963 e undici serigrafie di autori americani come Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Tom Wesselmann, o inglesi come Allen Jones, e Peter Phillips. Sempre al principio degli anni Sessanta entra in collezione anche un’interessante opera di Picasso. La fitta politica di esposizioni temporanee che caratterizza gli inizi degli anni Settanta ha portato all’acquisizione di opere di Anna Eva Bergman e Gerard Schneider e delle fotografie di Irving Penn. In anni recenti il patrimonio della GAM ha continuato ad accrescersi, anche grazie al notevole impegno, ormai decennale, della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che ha permesso negli anni Novanta di colmare diverse lacune presenti in collezione, ad esempio Jean Fautrier, o comunque di arricchire nuclei di opere già presenti (come Karel Appel e Asger Jorn).

GIUSEPPE MAZZOLA E L’ELEGANZA NEOCLASSICA, a cura di Piera Giovanna Tordella
Wunderkammer

La Wunderkammer della GAM, lo spazio dedicato all’esposizione del patrimonio grafico del museo, presenta a partire dal 16 marzo 2012 i preziosi disegni di Giuseppe Mazzola (Invozio di Valduggia 1748–Milano 1838). La selezione dei fogli, tutti appartenenti al Gabinetto Disegni e Stampe della GAM, pone in risalto gli esemplari di maggiore bellezza, rappresentativi dei filoni cui l’artista si è dedicato: temi sacri, soggetti mitologici e letterari. L’esposizione a cura di Piera Giovanna Tordella, docente di Storia del disegno e dell’incisione grafica presso l’Università di Torino, presenta i risultati di un’indagine che, seguendo una direttrice da tempo portata avanti dalla curatrice, pone l’attenzione sulla relazione tra stile e tecnica; ovvero su come la cifra linguistica determini in Mazzola, anche attraverso la selezione degli strumenti esecutivi, la dimensione espressiva. Cosa abbia significato, ad esempio, l’adozione di un certo medium grafico o ancora l’uso di una particolare preparazione della carta. Un’attenta analisi è dedicata inoltre all’andamento del tratto e a come esso si sia modificato dopo il 1804 quando, a causa dell’amputazione dell’avambraccio destro, l’artista iniziò ad utilizzare la mano sinistra. Ad accomunare i quindici fogli esposti in Wunderkammer è la ricerca volta ad un’ideale di bellezza che trae linfa dalla tradizione classica, coniugando grazia e armonia. L’acquisto degli splendidi disegni in mostra è avvenuto nel 1990 grazie alla Fondazione De Fornaris: una decisione che ha permesso di mantenere unito il fondo appartenuto ai discendenti in linea materna dell’artista. Un nucleo che, accanto a quello oggi conservato nella Pinacoteca di Varallo, permette di restituire buona parte dell’attività grafica dell’artista valsesiano. L’appuntamento in Wunderkammer intende quindi essere anche un omaggio alla lungimirante e generosa attività promossa dalla Fondazione De Fornaris nei suoi trent’anni di attività, un impegno che ha permesso di continuare ad arricchire anche il patrimonio grafico del museo. E per proseguire lungo questa linea è opportuno segnalare che la Fondazione ha disposto un generoso contributo per il biennio 2011-2012 destinato a sostenere il progetto, curato da Virginia Bertone, di costruzione e apertura al pubblico del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM.

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Mar 09


A ricordare Mario Molinari, artista torinese geniale quanto originale, si sono ritrovati in tanti questa mattina davanti al portone della sua casa-studio di via Saluzzo 56, in occasione dello scoprimento di una targa commemorativa che il Comune di Torino ha installato in sua memoria.

C’erano la moglie Pia Balducci e i figli William e Jacopo, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, l’assessore alle Attività e manifestazioni culturali Maurizio Braccialarghe, il presidente della Circoscrizione 8 Mario Cornelio Levi, il sindaco di Coazze Paolo Allais, mentre il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato un messaggio letto durante la cerimonia dal presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso.

“Oggi ricordiamo un uomo, un artista capace di regalare, con le sue opere e le sue emozioni, un messaggio di vita, di amore e di pace a tutti noi”, ha dichiarato Ferraris nel suo intervento. “La Città di Torino – ha continuato il presidente del Consiglio comunale – da Molinari definita una matrice dell’arte surreale e fantastica vuole, con l’apposizione di questa targa, celebrare un artista eclettico che, con le sue geniali creazioni, si è fatto apprezzare dal mondo intero”.

“E’ importante avere il coraggio di ricordare le persone importanti, significative del nostro passato – ha sottolineato Braccialarghe – e Molinari va ringraziato per aver rappresentato la sua modalità artistica e la nostra città nel mondo e per la sua capacità di portare l’arte tra la gente per la gente”.

Artista di riconosciuta personalità, Molinari (nato a Coazze il 9 marzo 1930 e morto a Torino il 27 novembre 2000) era di scuola surrealista ma non rinunciò mai ad una lettura assolutamente originale della scultura, della pittura e delle arti visive in genere. Portò le sue installazioni nelle piazze, convinto della necessità dell’incontro diretto con il pubblico, ma espose anche nei grandi musei, nelle gallerie e nelle più importanti fondazioni europee e del mondo.

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Dic 07


In piazzale Valdo Fusi nasce la “Piazza dei Bambini”, presenti gli assessore Braccialarghe e Pellerino.
La Piazza dei Bambini è un progetto di intervento urbano, ludico, educativo e ricreativo, organizzato in occasione del periodo natalizio dall’Assessorato alla Cultura, Promozione e Turismo e dal Centro per la Cultura Ludica Walter Ferrarotti di ITER, Assessorato alle Politiche Educative della Città di Torino.
Piazzale Valdo Fusi, luogo dell’evento, si trasforma in una agorà per il mondo infantile, immersa tra mura e natura, dove i bambini saranno protagonisti della realizzazione dei decori natalizi tradizionali e simbolici della città; uno spazio creato, tra immaginario e realtà, per imparare a conoscere ed amare Torino.
Sarà un’insolita occasione per conoscere la tradizione dell’albero di Natale, le sue decorazioni di luce e visitare l’esposizione degli eco-alberi di Natale, realizzati con materiali di recupero urbano nel Centro per la Cultura Ludica. L’allestimento è completato da pannelli divulgativi tratti dalla mostra itinerante: I percorsi della memoria: giochi d’inverno e in altre stagioni. Il tradizionale appuntamento natalizio incontra cultura e tradizioni e si reinventa nel gioco collettivo dell’allestimento urbano.
Molteplici sono gli intenti dell’iniziativa, dall’educare alla cittadinanza attraverso la condivisione di un prodotto realizzato non per se stessi, ma per contribuire a decorare in forma collettiva una piazza per tutta la città, dal sostenere il valore della creatività per trasformare e dare nuovi significati ai materiali di scarto, dal valorizzare il significato culturale, storico delle tradizioni ludiche popolari per infine accompagnare alla scoperta di Torino e delle sue icone storiche: toret, Mole Antonelliana…
Saranno presenti laboratori gratuiti per i bambini dai 3 agli 11 anni:

  • per realizzare oggetti con cui decorare gli alberi di Natale (sino al 25 dicembre): ai bambini saranno proposti alcuni esempi di decorazione che si potranno realizzare sul posto e poi posizionare sugli alberi della piazza a completare i decori esistenti.
  • per giocare e decorare Il gioco della Befana (dal 27 dicembre al 6 gennaio 2012): ai bambini sarà presentato un gioco di percorso sul tema della befana, e ciascuno potrà decorare la propria copia a piacere per poi giocarla con amici e famiglia o provare a giocare sul posto.

I laboratori, gestiti da ITER in collaborazione con cooperative inserite nei Centri di Cultura per il Gioco, avranno il seguente calendario:
giorni festivi:
8, 9, 10, 11 dicembre – 17, 18 dicembre – 6, 7, 8 gennaio
giorni feriali:
dal 27 dicembre al 5 gennaio, esclusi 31 dicembre e 1 gennaio
orario:
dalle ore 11.00 alle ore 18.00
due laboratori al mattino: ore 11 e 12
tre laboratori al pomeriggio: ore 14.30 – 15.30 – 16.30
Ogni laboratorio si rivolge ad un numero massimo di 30 bambini accompagnati da un adulto di riferimento.
Il 6 gennaio 2012
dalle ore 14.00 alle 17.30 nel piazzale Valdo Fusi ci sarà una festa per l’arrivo della Befana…

Per le scuole è possibile partecipare all’iniziativa, accompagnati dal personale di ITER, sia visitando la mostra sia partecipando ai laboratori, nei periodi dal 12 al 16 dicembre e dal 19 al 22 dicembre.
Sono previste due visite ogni mattina: alle ore 10 e alle ore 11 e due visite ogni pomeriggio: alle ore 13.30 e alle ore 15.00. Ogni visita prevede la partecipazione di una classe per volta più gli accompagnatori.
È necessario prenotare al seguente riferimento:
Centro per la Cultura Ludica
Via Fiesole 15/a
tel. 011 4439413 – fax 011 4439410
labludica@comune.torino.it

[fonte: ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile]

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