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Giu 17


Torino è tra le città italiane a conferire la cittadinanza civica ai bambini stranieri nati nel suo territorio.

Il Sindaco di Torino Piero Fassino ha presentato stamattina a Palazzo Civico l’iniziativa Cittadinanza Civica, patrocinata dal Comitato Italiano per l’Unicef, dedicata a tutti i piccoli nati a Torino che, figli genitori stranieri, non sono in possesso della cittadinanza italiana.

Il Consiglio comunale di Torino, il 17 dicembre 2012, ha approvato la delibera per modificare l’art. 7 Cittadinanza Onoraria, Sigillo Civico e Cittadinanza Civica del proprio Statuto. Con l’introduzione del comma 5 si attribuisce la cittadinanza civica a tutti i bimbi nati nel capoluogo piemontese e che non sono in possesso della cittadinanza italiana.

L’attestato non ha valore legale per l’attuale legge italiana, che non riconosce il diritto alla cittadinanza ai bambini nati in Italia da cittadini stranieri residenti in un determinato Comune.
A Torino ci sono circa 150.000 stranieri, che costituiscono il 17% della popolazione. Ci sono comunitĂ  importanti come quelle romena, albanese, nordafricane, sudamericana, cinese e i bambini nati qui sono in numero crescente.

Il riconoscimento dovrà essere accettata dall’interessato o da chi ne ha la tutela legale e conservata in un apposito albo.
La cerimonia di consegna dell’atto ai bambini si svolgerà domenica 23 giugno 2013 alle 17.30 nella Villa della Tesoriera, in corso Francia 186 nel corso della festa Tutti i colori dei bambini. A sottolineare l’importanza dell’iniziativa, alla manifestazione sarà presente il Ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge.
“Con la consegna dei primi attestati simbolici, domenica pomeriggio, – ha sottolineato il Sindaco – si concretizza un provvedimento voluto dal Consiglio Comunale, che prende atto di questo cambiamento demografico e lo rende visibile e riconosciuto, perchĂ© c’Ă© contraddizione tra il quadro legislativo esistente e la nuova configurazione demografica del Paese”. “Gli attestati andranno a circa 800 bimbi nati dopo il 17 dicembre 2012 – ha continuato Fassino – data in cui il Consiglio comunale ha appunto introdotto nello statuto della CittĂ  il riconoscimento simbolico della ‘cittadinanza civica’. La nostra iniziativa è stata apprezzata dal Ministro CĂ©cile Kyenge, che ha deciso di partecipare all’evento, inserito nei festeggiamenti di San Giovanni, il Santo Patrono di Torino.

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Mag 30


Si è svolta questo pomeriggio a Palazzo Civico la cerimonia per la consegna del Sigillo civico a Laila Abdane, la prima bambina straniera nata a Torino, nel 2012. L’onorificenza è stata ritirata dal papà Moloudi e dalla mamma Hafida Belguiz. La bimba, marocchina, è nata all’ospedale Sant’Anna il 1 gennaio, ed stata insignita del prestigioso riconoscimento in conseguenza di una mozione approvata dal Consiglio comunale su proposta del consigliere Roberto Tricarico, il 5 marzo scorso. Il provvedimento, chiedendo il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, disponeva il conferimento del Sigillo civico al primo neonato straniero registrato presso l’anagrafe del Comune di Torino nel 2012.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris.

“Un gesto simbolico forte, evocativo dei valori che da sempre ispirano la nostra comunitĂ  quali dignitĂ , tolleranza, uguaglianza e solidarietà”, ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale nel suo saluto. “Una cultura dell’accoglienza che noi torinesi sappiamo mettere in pratica da tempo e che – ha concluso Ferraris – ha spinto il Consiglio comunale ad approvare la mozione che chiede al Parlamento di rivedere l’attuale disciplina sulle modalitĂ  per riconoscere la cittadinanza a coloro che nascono nel nostro Paese da genitori stranieri”.

“Una cerimonia che ha un grande valore culturale morale e sociale”, ha dichiarato il sindaco Fassino. “Il Sigillo civico conferito a Laila Abdane sottolinea l’importanza di costruire e pensare ogni giorno di piĂą, Torino come cittĂ  multietnica, multireligiosa e multiculturale. Dove tutti abbiano gli stessi diritti e gli stessi doveri. Negli ultimi vent’anni – ha continuato Fassino – la nostra cittĂ  come tutto il Paese ha vissuto un forte flusso migratorio. Sono 150mila i cittadini di origine straniera (quasi il 17% della popolazione, il 20% sotto i vent’anni) che vivono a Torino. Cittadini che devono essere considerati a tutti gli effetti torinesi e che contribuiscono con il lavoro, intelligenza, professionalitĂ , sacrificio e passione, alla vita, alla crescita e allo sviluppo della cittĂ .
Per questo sentiamo il dovere di creare le condizioni affinchĂ© chi è venuto da lontano a vivere nella nostra cittĂ  possa sentirsi fino in fondo e a pieno titolo, cittadino torinese”.

“Torino si è caratterizzata negli anni per essere una comunitĂ  accogliente e l’amministrazione comunale in questi anni ha avuto particolare cura nel mettere in campo politiche di integrazione che consentissero a chi veniva a vivere, lavorare, crescere i propri figli, di poterlo fare senza pregiudizi, senza discriminazioni, senza paure, sentendosi a tutto tondo cittadino di questa cittĂ . Servono politiche attive per l’integrazione – ha concluso il sindaco – che possano creare le condizioni per costruire una societĂ  multietnica libera. Serve allora particolare attenzione per i bambini nati nel nostro Paese, che devono essere considerati cittadini del luogo in cui nascono. E’ necessaria una legge adeguata ai tempi di oggi che tenga conto che il nostro Paese è destinato ad ospitare crescenti flussi di migrazione”.

Ha concluso la cerimonia un emozionato Moloudi Abdane (il padre di Laila) che ha ringraziato la CittĂ  di Torino per il Sigillo civico conferito alla figlia, iniziativa ideale per promuovere un processo di integrazione.

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Dic 16


Giornata torinese fitta di incontri per il ministro alla Cooperazione internazionale, all’integrazione e alle politiche giovanili, Andrea Riccardi. Oltre a quello dell’integrazione, il tema dei rom è stato al centro della trasferta a Torino del ministro, venuto nella nostra cittĂ  per visitare il campo della Continassa e verificare i danni provocati dall’incendio di sabato scorso.
Riccardi ha parlato anche con alcuni degli abitanti promettendo loro un interessamento per risolvere i problemi creati dall’incendio e per fare riavere alle famiglie i documenti, compresi quelli d’identitĂ , bruciati dalle fiamme.
“Non è una emergenza,- ha dichiarato Riccardi – ma è una nuova fase della nostra storia e credo in una ripresa e un nuovo sviluppo. Uno dei problemi è il linguaggio, ci vuole un nuovo linguaggio pubblico, deve crescere una nuova cultura della parola, della condivisione, del confronto. Questi fatti ci insegnano che dobbiamo vigilare, che è necessaria una cultura pubblica diversa”. Riccardi ha sottolineato anche che “l’esplosione di violenza ci ricorda l’odio che alberga nel cuore dell’uomo. Dobbiamo essere responsabili, attenti, bonificare le coscienze, ma dobbiamo anche evitare che la gente viva in queste condizioni”. Subito dopo si è recato a Palazzo Civico, dove ha incontrato il sindaco.
Accogliendo il ministro, Fassino ha ribadito che “la presenza di campi nomadi è un tema che riguarda non solo Torino, ma tutte le grandi cittĂ ; per questo, è necessario un tavolo nazionale che consenta di dare soluzione al problema tenendo insieme accoglienza e sicurezza. Torino è una cittĂ  multietnica in cui si sono realizzate esperienze all’avanguardia, è una cittĂ  sicura e non il Bronx, come qualcuno l’ha dipinta in questi giorni. Tuttavia, il tema dei rom non può essere affrontato dalla cittĂ  da sola, richiede un quadro di riferimento nazionale in termini di leggi e di risorse finanziarie. E su questo – ha concluso – ho riscontrato l’assoluta consapevolezza del governo sul fatto che si tratta di una questione delicata”.
Le iniziative per realizzare efficaci politiche d’integrazione sono state al centro della giornata torinese del ministro Riccardi. Insieme al sindaco Fassino, la mattinata è infatti proseguita con la visita e l’incontro dei giovani del Cecchi Point, l’Hub Multiculturale, un progetto della CittĂ  di Torino cui contribuiscono Fondazione Vodafone Italia, Fondazione Umana Mente (Gruppo Allianz) e Compagnia di San Paolo. Il centro ha come obiettivo di rappresentare un crocevia di persone e di opportunitĂ  in cui dare vita a nuove esperienze e far emergere nuove idee. Incontrando giovani di diverse origini, Fassino e Riccardi hanno affermato che ”La sicurezza e l’integrazione degli immigrati nella societĂ  nazionale devono essere una prioritĂ  politica dell’azione di governo e un impegno generale della nostra società”.
Nel pomeriggio il sindaco e il ministro sono andati nel cuore di San Salvario, dove hanno visitato la scuola dell’infanzia multietnica Bay. Un incontro caloroso con i bambini e gli insegnanti, per raggiungere poi l’associazione di Animazione interculturale Asai dove vengono promossi progetti di incontro e di scambio fra culture e religioni diverse.
In conclusione della giornata torinese, il ministro Riccardi ha visitato l’oratorio salesiano San Luigi di via Ormea.

[fonte: TorinoClick]

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